Quando rinvasare la Schefflera: Consigli su cura e coltivazione

La schefflera è una pianta da vaso di origine tropicale, che viene utilizzata per lo più all'interno degli appartamenti per la bellezza delle sue foglie scure e filigrane.

L'annaffiatura di questa pianta è analoga a quella delle altre piante di origine tropicale, quindi è molto importante mantenere la pianta umida. Da settembre a marzo invece la pianta va annaffiata saltuariamente, ma è importante aumentare la frequenza di vaporizzazione per mantenere l'ambiente della pianta il più simile possibile a quello tropicale da cui proviene. Da marzo a settembre la pianta va annaffiata con regolarità fino a 2-3 volte la settimana, vanno versate piccole quantità di acqua per non rendere il terreno saturo di acqua. Molto importante per l'umidità è la vaporizzazione delle foglie.

Quando rinvasare la Schefflera

 Le Schefflere non necessitano di rinvasi annuali. Di solito è sufficiente intervenire alla fine dell’inverno, ad anni alterni, possibilmente aumentando di 2-4 cm il diametro del contenitore. La composta per essere ideale deve essere subacida e ricca, ma dovrà garantire un ottimo drenaggio. Possiamo ottenere un buon prodotto mescolando terriccio fibroso (come quello per orchidee terricole), torba o terra di foglie e sabbia grossolana, in parti uguali. Prestiamo inoltre particolare cura allo strato drenante sul fondo.

Essendo una pianta tipicamente d'appartamento la Schefflera non va tenuta fuori, ma all'interno poiché non ama le correnti d'aria. Preferisce ambienti luminosi ed arieggiati, ma non deve essere esposta direttamente al sole. Le temperature non devono scendere sotto i 13° e non devono andare oltre ai 24-25°, per preservare il clima tipicamente tropicale. Il terriccio della pianta deve essere ricco di sostanze nutritive e di sabbia o pietra pomice, questo per garantire il massimo drenaggio al substrato. Questa miscela va poi inserita, per lo stesso motivo, in un vaso di terracotta. Dovrà essere cambiato una volta all'anno prima della primavera sostituendolo con un di maggior dimensioni se si vuole far crescere la pianta, in caso contrario ci si può limitare a sostituire i primi 5 cm di terriccio con una nuova miscela fertile. La pianta non va potata, ma andranno tolte le foglie una volta che diventano secche.

L’Irrigazione della Schefflera

Diamo acqua solo quando il terreno risulti secco per almeno i 2/3 della sua profondità ed evitiamo sempre l’utilizzo di sottovasi. Molto importanti sono le vaporizzazioni fogliari.

Se la pianta in inverno è in una stanza poco riscaldata irrighiamo sporadicamente, solamente per impedire che il pane di terra si secchi completamente; oscurare leggermente il vano può essere di aiuto per indurre un leggero riposo vegetativo.

Questa pianta gradisce molto gli ambienti umidi, dunque è utile nebulizzare le foglie mattino e sera durante le calde giornate estive.

Ogni due settimane è bene pulire le foglie con un panno umido. Per tutti gli scopi utilizziamo sempre acqua demineralizzata o con poco calcare. Evitiamo l’uso di lucidanti fogliari che, a lungo andare, creano strati deleteri sulla lamina fogliare.

La schefflera è molto semplice da coltivare e non richiede potature: è possibile eliminare eventuali foglie secche o effettuare tagli del fusto per contenerne la crescita.
Poiché la coltivazione in vaso non assicura la presenza di nutrienti, in primavera e in estate occorre diluire nell’acqua di irrigazione un concime liquido per piante verdi, da somministrare due volte al mese.

Moltiplicazione della Schefflera

Nuovi esemplari si possono ottenere per semina in un contenitore (tenuto all’interno di una cassetta da riproduzione) riempito con composta, a base di torba e sabbia, mantenuta umida, avendo cura di permettere al contenitore di prendere aria per almeno un’ora al giorno, al fine di evitare il formarsi di un ambiente asfittico. Le nuove piantine dovranno essere trapiantate in vasi singoli, non appena risulteranno abbastanza grandi da essere maneggiate senza rischio. La Schefflera si può moltiplicare anche utilizzando talee apicali, ottenute durante la primavera, tagliando il fusto subito sotto a un nodo. Queste andranno messe a radicare in torba e sabbia alla temperatura di 18-24 °C. Su esemplari di dimensioni notevoli potrà essere praticata anche la margotta.

 

Esposizione alla luce per la Schefflera

Si tratta di una pianta tollerante: sopporta difatti bene le posizioni poco luminose reagendo solamente con un rallentamento nella crescita. Per avere esemplari rigogliosi è invece opportuno disporre di un’esposizione molto luminosa, nei pressi di una finestra a Sud o ad Ovest. Sottolineiamo che il sole diretto può causare bruciature sulla lamina fogliare: è perciò bene, soprattutto in estate, schermare i vetri con delle tende chiare. Naturalmente durante la bella stagione è possibile spostare all’esterno il vaso, in una posizione che rispetti le precedenti raccomandazioni.


Rispettando però le poche esigenze della pianta che abbiamo visto, la schefflera riuscirà sicuramente a crescere in modo ottimale e a stupirvi per il suo rapido sviluppo.

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