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Pachira acquatica
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Nome: Pachira
Famiglia: Bombacaceae
Paese di provenienza: Cina, Giappone, Thailandia
Diametro vaso: 20 cm
Fioritura: rara
Storia e curiosità: Nell'estremo oriente viene considerata un “albero della buona sorte”: secondo le leggende popolari le foglie attiravano il denaro, e il tronco lo tratteneva al suo interno.

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Rated 4.9/5 Based on 8 customer reviews

Pachira, l'albero della fortuna!

La Pachira fa parte delle piante verdi provenienti dalle zone tropicali. Nel suo habitat naturale, è un sempreverde che raggiunge anche 18 mt di altezza. É una pianta molto caratteristica: nella coltivazione in vaso è riconoscibile dal tronco intrecciato alla base, che aumenta notevolmente il suo effetto scenico. Si tratta di una pianta che ha una certa parentela col Baobab e la Chorisia. In natura produce anche dei frutti simili a piccole zucche che in alcuni paesi vengono chiamati anche “castagne selvatiche” per il loro sapore.

Nell'estremo oriente, proviene generalmente da Cina, Giappone e Thailandia, viene considerata un “albero della buona sorte”: secondo le leggende popolari le foglie attiravano il denaro, e il tronco lo tratteneva al suo interno.

Molto scenografica, necessita di un vaso di almeno venti centimetri, è una pianta che all'interno di un appartamento necessita di cure ma è molto coreografica e bella da vedere. Esistono molte specie di Pachira (anche bombaco), ma l'unica che viene coltivata nelle nostre zone è la Pachira acquatica (anche Bombax glabra), nota anche come castagno della Guyana, una pianta da interno davvero molto apprezzata nel nostro Paese.

Pachira, impara come prendertene cura

La Pachira preferisce luoghi luminosi e molto umidi, ma non vuole l'esposizione diretta dei raggi solari che potrebbe danneggiarla gravemente. Non sopporta temperature inferiori a 15 gradi centigradi e necessita di un terreno leggermente acido: l'ideale è un mix di terriccio fertile, torba e sabbia, meglio ancora se mischiati a foglie. Le irrigazioni devono essere abbondanti per tutto il periodo primavera-estate; il substrato di coltivazione, infatti, deve essere sempre umido, anche se non inzuppata perché c'è il rischio di marciumi. Nel corso dei mesi autunnali e primaverili le annaffiature vanno ridotte di conseguenza; basta assicurarsi che il substrato non si asciughi mai del tutto. Alla pianta vanno garantite anche sufficienti nebulizzazioni; essendo una pianta di origine tropicale, infatti, un certo tasso di umidità è fondamentale.

Le concimazioni vanno effettuate ogni venti-trenta giorni circa durante il periodo primaverile e quello estivo; si utilizzi del concime liquido, in dosi inferiori a quelle indicate sulla confezione, miscelandolo all'acqua utilizzata per le irrigazioni. La Pachira non necessita di potature; al più si rimuovono le parti che risultano danneggiate. La fioritura della Pachira si verifica in estate, mentre il periodo di un'eventuale fruttificazione è quello che va da giugno a novembre.

Pachira, malattie e rimedi

La Pachira è una pianta che non si ammala facilmente, tuttavia non è del tutto esente da problemi; di seguito un breve elenco di quelli che si riscontrano più frequentemente. Se ti accorgi che le foglie stanno ingiallendo, sulla loro superficie noti piccole macchie di colore giallo e marrone e dopo alcuni giorni si accartocciano e cadono è molto probabile che la tua Pachira sia stata attaccata dal ragnetto rosso. Se la pianta non è troppo grande, la si pulisce utilizzando dei batuffoli di cotone imbevuti con acqua mista a sapone neutro dopodiché si effettua un delicato ma accurato risciacquo. Se, al contrario, la pianta è piuttosto grande oppure l'infestazione è molto estesa è opportuno l'utilizzo di un acaricida specifico. Ricorda che la pianta necessità di adeguate nebulizzazioni perché è proprio la mancanza di umidità che favorisce gli attacchi del ragnetto rosso.

Se riscontri piccole macchie biancastre e setose sulla pagina inferiore delle foglie è probabile che la pianta è stata attaccata dalla cocciniglia farinosa, un insetto molto dannoso che puoi tentare di rimuovere utilizzando dei batuffoli di cotone imbevuti nell'alcol; nel caso di piante molto grandi si può tentare la pulizia con una spugna imbevuta di acqua mista a sapone neutro; se il problema è particolarmente esteso si dovrà necessariamente ricorrere a un insetticida specifico.

La Pachira infine può anche essere attaccata dagli afidi; è facile riconoscerli perché si tratta di piccoli insetti dal colore bianco-giallastro-verdastro. Per combatterli è necessario ricorrere a un prodotto specifico reperibile nei negozi specializzati.

Ora che conosci tutti i trucchi per far star bene la Pachira non ti resta che acquistarla su Flob, magari assieme ad un vaso e aspettare comodamente che arrivi a casa tua!

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